Citas

“[…]quanto grande è il nostro popolo, quanto invincibile è un’idea giusta, quanto è importante credere nell’uomo, quanto è bello lottare per dei grandi ideali, quanta luce e felicità può emanarsi da un piccolo bimbo innocente per gratificare un popolo che fu disposto a morire per uno dei suoi più teneri figli!”
Riferimento al testo originale: Discorso decorando Juan Miguel González con l’Ordine Carlos Manuel de Céspedes, 5 Luglio 2000

"Mai a Cuba il popolo statunitense è stato incolpato, nemmeno è stato seminato l'odio nei suoi confronti per le aggressioni che abbiamo subito, ordinate dal suo governo. Ciò sarebbe stato contrario alle nostre dottrine politiche e alla nostra coscienza internazionalista, ben provata durante molti anni e sempre più radicata nel nostro pensiero."

Riferimento al testo originale: Discorso pronunciato in manifestazione di protesta contro il blocco, le calunnie e contro le minacce del governo degli Stati Uniti contro Cuba, nella Piazza degli Olivi, Sancti Spiritus, il 25 maggio 2002
“Mai a Cuba il popolo statunitense è stato incolpato, nemmeno è stato seminato l'odio nei suoi confronti per le aggressioni che abbiamo subito, ordinate dal suo governo. Ciò sarebbe stato contrario alle nostre dottrine politiche e alla nostra coscienza internazionalista, ben provata durante molti anni e sempre più radicata nel nostro pensiero”
Riferimento al testo originale: Discorso alla Tribuna Aperta della Rivoluzione, alla Piazza degli Olivi, Sancti Spíritus, 25 Maggio 2002
“Cuba lotta oggi contro il gigante delle sette leghe scoperto per prima da Marti, e che raggiunge non solo le terre della nostra America ma quelle di tutte le regioni del pianeta.”
Riferimento al testo originale: Intervento speciale alla Tavola Rotonda sui fatti più recenti accaduti nel nostro paese e sull’incremento delle azioni aggressive da parte del governo degli Stati Uniti contro il nostro popolo, 25 aprile 2003.

"La condotta e le azioni di riposta di Cuba di fronte alle provocazioni dell’impero saranno assolutamente pacifiche, ma colpiremo con tutta la forza della nostra morale e saremo disposti a versare fino all’ultima goccia di sangue davanti a qualsiasi aggressione bellica dell’impero sconvolto e brutale che ci minaccia.  Nessuno dimentichi nemmeno per un istante quella gloriosa promessa del Titano di bronzo: “colui che cerchi d’appropriarsi di Cuba solo raccoglierà la polvere del suo suolo intriso di sangue se non perisce nella contesa”.

Riferimento al testo originale: Parole finali del Presidente Fidel Castro Ruz nell’intervento alla televisione il 22 gennaio 2006

"Non era sufficiente per Bush avere oltraggiato il nome di Cuba installando nel territorio illegalmente occupato di Guantánamo un orribile centro di tortura simile a quello di Abu Ghraib, che una volta scoperto ha spaventato il mondo intero. Il crudele agire dei suoi predecessori non gli sembrava sufficiente. Non gli bastavano i 100 miliardi di dollari che aveva dovuto spendere un paese povero e sottosviluppato come Cuba. Accusare Posada Carriles era autoaccusarsi".
 
(...)  
 
"Non bastava l’invasione mercenaria della Baia dei Porci (...)"  
 
"Non bastava la crisi d’Ottobre del 1962 che ha portato il mondo sul bordo di una guerra termonucleare totale, quando già esistevano bombe 50 volte più potenti di quelle esplose ad Hiroshima e Nagasaki".
 
"Non bastava l’introduzione nel nostro paese di virus, batteri e funghi contro le nostre piantagioni e allevamenti, e nonostante sembri incredibile, contro esseri umani. Alcune di queste sostanze patogene sono uscite dai laboratori nordamericani affinché noti terroristi al servizio del governo degli Stati Uniti le portassero a Cuba".
 
"(...) l’enorme ingiustizia di mantenere detenuti cinque eroici patrioti che, per fornire informazione sulle attività terroristiche, sono stati slealmente condannati a pene che ammontano fino a due ergastoli e che, in carceri diversi, sopportano stoicamente crudeli maltrattamenti".

Riferimento al testo originale: Riflessioni "La brutale risposta", 10 aprile 2007

"Il nostro popolo è sul punto di arrivare ai 50 anni di crudele blocco; un migliaio dei suoi figli sono morti o sono stati mutilati come conseguenza della guerra sporca contro Cuba, unico Paese al mondo sul quale si applica una Legge d’Aggiustamento che premia l’immigrazione illegale, altra causa di morte dei cittadini cubani, tra cui donne e bambini; più di 15 anni fa ha perso i suoi principali mercati e fonti di approvvigionamento di generi alimentari, energia, macchinari, materie prime, finanziamenti a lungo termine e basso interesse. Il campo socialista è stato il primo a crollare e quasi immediatamente l’URSS, fatta a pezzi. Il blocco è stato inasprito ed internazionalizzato dall’impero; le proteine e le calorie (...) malattie come la neurite ottiche ed altre sono comparse; la penuria di farmaci, ugualmente bloccati, si è generalizzata; essi solo potevano entrare per carità, per demoralizzarci, diventando, al tempo stesso fonte di compra-vendita nel periodo speciale, che è stato la somma di tutte le conseguenze dell’aggressione e delle misure disperate che ci hanno obbligato a prendere, potenziando l’insieme delle azioni nocive per il colossale apparato pubblicitario dell’impero. Tutti si aspettavano il crollo della Rivoluzione cubana, alcuni con tristezza, altri con gioia oligarchica".

Riferimento al testo originale: Riflessione "NON AVRANNO MAI CUBA", 17 giugno 2007