La Rivoluzione è una lotta per il futuro, afferma presidente di Cuba
La Rivoluzione è una lotta per il futuro di Cuba, ha affermato oggi Miguel Diaz-Canel, eletto e conclamato oggi presidente della Repubblica da parte dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Il pronunciamento di Diaz-Canel è stato diretto in buona parte alla gioventù cubana che rappresenta il futuro della nazione, come ha detto lui stesso.
Queste parole sono state il discorso di presa di possesso per un mandato fino al 2023, che può essere rinnovato in seguito per cinque anni, come dispone la nuova Costituzione approvata in aprile.
Ha reiterato la sua esortazione a “pensare come paese” quando, ha denunciato che gli Stati Uniti aumentano l'ostilità ed il bloqueo economico, finanziario e commerciale contro l'isola.
Ha anche fatto riferimento al panorama mondiale segnato da quello che ha descritto come l'illegalità di Washington nella sua politica di punire e sovvertire i paesi terzi.
È stato esplicito nel condannare il tentativo di abbattere la Rivoluzione bolivariana del Venezuela e nell'appoggio al governo costituzionale della nazione sud-americana.
Diaz-Canel ha respinto l'uso della tribuna dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per mentire su Cuba, la sua cooperazione medica umanitaria internazionale e per reclamare l'intervento militare contro altri paesi.
Ha criticato un mondo nel quale il potere giudiziario è usato per imprigionare leader progressisti e perseguire attivisti sociali.
Un mondo che ci spaventa quando arde l'Amazzonia, ha enfatizzato.
Il presidente di Cuba ha osservato che davanti a questa realtà Cuba rinforza la sua difesa e l'economia. Al rispetto ha fatto un appello affinché il popolo sia più efficiente, risparmiatore ed ad incrementare le esportazioni dei beni e dei servizi.
Ha anche esatto di fortificare l'educazione ed il vincolo delle università con tutti i livelli produttivi e sociali.
Diaz-Canel ha fatto gli auguri oggi ai suoi compatrioti, quando si commemora il 151º anniversario delle guerre per l'indipendenza. Il 10 ottobre 1868 è stato il primo giorno di libertà, ha sentenziato.